UN INCUBO OLIMPICO

Pubblicato il 27 Settembre 2012

UN INCUBO OLIMPICO

IL MESSAGGERO (U.Trani) - L'Olimpico è stregato per la Roma. Non c'è niente da fare: l'ennesima conferma è arrivata nella serata di ieri. Come ricordano le pagine odierne de 'Il Messaggero', il successo casalingo manca dall'11 aprile e il digiuno ormai sembra non finire mai. Anche contro una modesta Sampdoria in dieci per un tempo. Con un uomo e un gol in più, sfumano di nuovo i tre punti. Questa volta ha grandi responsabilità Maarten Stekelenburg, che decide di offrire un omaggio a Munari per l'1 a 1, ma è la prestazione dei giallorossi che non convince. Opaca e sterile. Fisicamente incompleta. Perché, per la seconda volta di fila, gran parte degli interpreti escono di scena nella ripresa. Come contro il Bologna. Stesso errore: un primo tempo a mille all'ora e un secondo con la lingua a penzoloni. La Roma fa cilecca e non fa sorridere Totti proprio nella notte in cui il Capitano migliora se stesso, stappando lo champagne con qualche ora di anticipo. Oggi il capitano spegne 36 candeline, ma sulla torta mette anche il gol, primo in stagione e numero 216 in serie A, con il quale raggiunge Altafini al terzo posto della classifica dei marcatori di tutti i tempi. La rete è pesante perché tranquillizza la Roma che, già dall'inizio, non dà l'impressione di essere abbastanza lucida per vincere la partita. Nella ripresa la partita dovrebbe diventare più facile per i giallorossi che da soli riescono ancora una volta a complicarsi la serata. Mazzoleni caccia subito Maresca, fatale il secondo giallo per un'entrata su Lamela, dopo l'altro preso nella prima parte per un fallo di mano. Munari pareggia al diciassettesimo, ma la colpa è di stekelenburg che, dopo la parata su punizione di Eder, si fa scappare il cross scontato di Berardi. Poi più nulla.

Scritto da Impero Romano

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